mercoledì 27 novembre 2013

VIP, sfigati, TV, cinema e l'Amore vero

Questo è uno di quei post che comincio a scrivere e non so nemmeno io dove andrò a parare. Perché alle volte funziona così, alle volte hai in testa un tarlo, qualcosa, un’urgenza di comunicare non sai bene cosa, e allora cominci a scrivere. Cioè perlomeno a me succede così. Forse è generato da un senso di inquietudine, o magari è il bisogno di sfogarsi. Forse è semplicemente il demone che ha bisogno di essere sfamato, e allora, visto che ultimamente, per motivi lavorativi, non hai potuto accontentarlo (magari terminando quella cazzo di revisione del romanzo nerd, datti una mossa, ok?), almeno cerchi di tenerlo a bada scrivendo sul blog.

domenica 10 novembre 2013

Poi dice che uno diventa esterofilo

Fa una certa impressione leggere certi articoli sullo stato dell’editoria digitale in USA. Nei quali si nota, tra le altre cose, che la crescita del libro digitale rallenta. Oh cavoli, preoccupante, quindi? Macché! Rallenta, sì, ma dopo aver raggiunto il 30% del mercato del libro! Capito? 1 libro su 3 in Ammmerica lo acquistano in digitale. Dicevo che fa impressione, perché poi metti questi dati a confronto con un altro articolo, che parla della situazione italiota. Come stiamo messi? Be’, c’è una crescita vertiginosa del libro elettronico, cioè tipo che in un anno il mercato degli ebook è raddoppiato. Però attenzione, a che percentuale siamo sul mercato libraio totale? 

mercoledì 30 ottobre 2013

Piccolo sfogo

E poi vedi, ci sono quei giorni in cui stai tranquillo, torni a casa e trovi un avviso che ti dice solo che c’è qualcosa per te da ritirare alla posta. E il tuo alter ego segreto, il tuo personale Dr Hyde, sogghigna e comincia a riempirti l’immaginazione di follie impossibili, tipo che l’editore più importante del mondo ti ha scritto una raccomandata personale con una proposta milionaria. Poi il sabato mattina vai alla posta, che siccome lavori e torni la sera non è che la posta tiene aperto per aspettarti. Allora dicevo vai alla posta e ti fai la tua brava fila, che tua moglie ha partorito e ora mica puoi saltare la coda come facevi prima, quindi devi prenderti il numeretto e attendere paziente. E attendi… E attendi… E meno male che ti piace leggere e quindi le attese non sono un problema, hai sempre con te l’iCoso o il reader e il tempo passa senza problemi. Ed ecco il tuo turno, vai, sei con l’operatore, gli dai l’avviso trovato nella casella e… Voilà! Ecco una bella busta color verde merdina di lucertola. Una multa.

venerdì 4 ottobre 2013

Figli e demoni

La nascita di un figlio è una cosa meravigliosa perché (tra le tante altre cose) cambia completamente le tue abitudini, i tuoi punti di vista, le tue prospettive. Cambiano le tue “to-do-list”. Per chi ha un hobby, un’attività, un demone dentro a cui badare, tutto questo può anche spaventare.

domenica 8 settembre 2013

Spappolato, Mike...

L’8 settembre 2009 Mike Bongiorno ci ha lasciato. Qualcuno dice che è morto, ma secondo me è più probabile che sia stato convocato dalle alte sfere celesti. Sì, magari per inventare un quiz per intrattenere gli angeli, ormai annoiati a morte, dato che da quelle parti raramente si vede qualche anima degna (le selezioni sono durissime!).

Il presentatore ha segnato, nel bene e nel male, un’epoca. È un personaggio che è andato oltre il suo ruolo, diventando un’icona, un mito, è diventato egli stesso sinonimo di “Televisione”. Che l’abbiate amato o odiato non importa, è stato comunque un simbolo, e resterà per sempre nella storia, non solo della TV, ma dell’Italia. A quattro anni esatti dalla sua scomparsa pubblico qui un mio racconto, apparso in precedenza sul numero 10 della Writers Magazine Italia, nel gennaio 2008. Consideratelo un omaggio un po’ particolare…

giovedì 29 agosto 2013

Orrori di carta

E poi succedono delle cose troppo grandi, belle, importanti. Cose che ti cambiano la vita e che sarebbe riduttivo parlarne su un blog o, Dio ce ne scampi e gamberi, con due righe su qualche socialcoso. Certe cose rimangono nel privato, ed è giusto che sia così. Quindi non ne parlerò qui, chi ha orecchie per intendere in tenda, gli altri in roulotte, come disse Groucho (su Dylan Dog, almeno, non so se quello vero l’abbia mai detto).

E allora di che vogliamo parlare? Ma sì dai, parliamo di riviste. Cartacee.

domenica 11 agosto 2013

L'inquilino


Questo racconto è stato pubblicato per la prima volta sul numero 18 della Writers Magazine Italia, nell’aprile 2010.

Gettò il pennello con stizza, prendendosi la testa fra le mani. Proprio non ci riusciva. La tela era lì che lo guardava, beffarda. Qualche macchia scura qua e là, il cielo plumbeo accennato, un paesaggio desolato. Il disegno chiedeva attenzione, cura, domandava passione e tempo.

Ma le voci non lo permettevano. Da quando erano arrivati i nuovi vicini, quei rumori costanti, fastidiosi, gli si insinuavano nella mente. Come tediosi ronzii di zanzara, o un sottofondo di radiolina perennemente accesa, gli entravano nel cervello e non ne uscivano più.