E niente, alla fine mi sono beccato pure io questa malattia. È cominciata gradualmente: una rivista qua e là, un podcast lì, un sito di qua… e alla fine ci sono dentro in pieno. Ma è un male dolce, gentile, per il quale è piacevole stare in convalescenza. Un po’ come quando eri piccolo e avevi quella febbre non troppo alta, ma sufficiente a non farti andare a scuola e rimanere a casa a leggere fumetti o guardare la TV.
Quella che vedete sopra è la copertina del primo numero ufficiale italiano di retro Gamer, pubblicato in questi giorni da Sprea editore (sempre sia lodato). Che ho comprato e divorato. In cartaceo. Oh, cartaceo = di carta... assurdo eh? Io che nel 2025 compro una rivista di carta. Ma non è mica la prima volta oltretutto, e no. Mi piace avere le riviste in formato cartaceo. Per riposare gli occhi, per comodità e perché, diciamo la verità, le riviste oggi, per leggerle davvero bene, devi averle in cartaceo. Le alternative (almeno per ora) non sono molto soddisfacenti. Una rivista, per come è strutturata, con articoli, illustrazioni, per come è impaginata, è pensata per una fruizione "fisica".
Sì, leggo riviste anche in digitale, tipicamente dal computer o dal tablet (meglio decisamente quest'ultimo). Ma non c’è niente da fare, alla lunga è scomodo e stancante. Ma dai, ci siamo quasi, tecnologicamente ci stiamo arrivando, siamo quasi al punto in cui riviste (e fumetti) potranno essere goduti come si deve anche in digitale. Per esempio il Kindle colorsoft è quasi perfetto. E quel “quasi” sta nelle dimensioni. Il display da sette pollici non è male, il rendimento visuale è molto buono, ma in caso di riviste spesso è necessario un po' di pan & zoom sulla pagina, per i motivi che spiegavo sopra. I colori poi sono un po’… soft appunto, tipo pastello, ma vanno bene così, alla fine le mie riserve riguardano appunto le dimensioni. “Le dimensioni contano”, come diceva il promo di Godzilla 1998…
Dai Amazon, fanne uno da dieci pollici e ci siamo. Per ora resto sul cartaceo. Comunque torniamo all’oggetto di questo post, retrogaming & (retro)compagnia bella. retro Gamer non è la prima rivista che si occupa di giochi del passato. Ci sono state altre iniziative in precedenza, per esempio la quasi omonima Retrogame, che potete recuperare sempre sul sito di Sprea editore. Questo se parliamo di giochi. Se allarghiamo un po' il discorso al cosiddetto retrocomputing non si può non menzionare Retro Computer, editore... Sprea, indovinato. Dovrei poi citare le tante iniziative di appassionati che si incontrano in giro per l'Italia in occasione di eventi organizzati ad hoc, dove è possibile ammirare dal vivo le macchine, i programmi e ovviamente i giochi che hanno fatto la storia dell'informatica. Ma questo post diventerebbe interminabile, quindi se volete approfondire armatevi di tastiera e google e troverete tutte le info. Insomma, cos'è tutto questo ritorno al passato, cosa sta succedendo? La retromania dilaga, ecco cosa, e io ormai, dopo qualche tentennamento, sono totalmente catturato. Sarà l'età che avanza? Forse sto diventando come Limiti, come cantava Caparezza.
Ma sapete che vi dico? Non c'è niente di male, anzi. È bello abbandonarsi ai ricordi e trovare riviste e prodotti che ti possono far rivivere materialmente le sensazioni di gioventù. I più cinici diranno che stanno facendo soldi approfittando della nostalgia di quelli della nostra generazione. Certo, un po' di calcolo economico ci sta, nessun editore pubblica qualcosa solo per far piacere a qualcuno. Ma leggendo queste riviste vi posso assicurare che la passione che trasuda è autentica. E poi 'sti cazzi, se qualcosa mi piace ed è fatto bene, sono disposto a spenderci un po' di euro ogni mese. Ho parlato di riviste e prodotti. Mi riferisco per esempio al TheC64 Maxi, che già da un po' di tempo è saldamente in mio possesso. (Anche se l'ho usato troppo poco... colpa di quella cosa chiamata vita da adulto che continua a intromettersi nei miei impegni! Ma prima o poi...).
Ma come è cominciata questa febbre? Tornando indietro nel tempo devo dire che ricordo come le visite occasionali a certi siti sono diventate sempre più frequenti. Parlo di siti come lemon64.com, lemonamiga.com e gli italianissimi e fantastici zzap.it e ready64.org Poi i podcast, ragazzi... ho scoperto questo mondo meraviglioso dove c'era gente che parlava dei computer e dei video game della mia epoca! Dio benedica i podcast e gli appassionati che ci si dedicano. Qualche nome? Archeologia Informatica, Archeologia videoludica, Retrocast, Atariteca, Retrogaming Lives... anche l'inesauribile Alessandro Girola con il suo Plutonia Publications Podcast ha dato il suo contribuito; anche se non è espressamente dedicato al retroqualcosa, ogni tanto vi trovate puntate relative a videogiochi, giochi di ruolo, libri e film del passato. Trovate tutti questi podcast su Spotify (ma anche su altre piattaforme).
Insomma più passava il tempo e più mi sono ritrovato a voler rivivere le passioni della mia gioventù. E un giorno ti becco in edicola uno speciale sui videogiochi anni '80, di cui vedete la copertina un po' più su. A quel punto ho scoperto il mondo delle riviste. Retro Computer, che oltre alla serie regolare presenta imperdibili speciali (non potevo non comprare quelli dedicati al Commodore e all'Amiga). Poi ho cominciato a recuperare anche i vecchi numeri di RetroGame. E ora benvenuto retro Gamer. Insomma, ormai ho la retro febbre alta. Retro saluti a tutti.
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