… fa i figli ciechi, recita un vecchio detto. E lo scrittore frettoloso? Be’, fa i libri brutti. Riflettevo in questi giorni della voglia irrefrenabile di pubblicare che ti prende quando hai terminato il tuo scritto. E quindi, che c’è di male, penserete voi. Se è terminato è pronto per la pubblicazione, no?
No.
Ovvero, mettiamoci d’accordo su cosa si intende per “terminato”. Se si intende finita la prima stesura, allora siamo ben lontani dalla pubblicazione. Ci sono le revisioni (sì, plurale, perché saranno più di una, io sono tipo alla decima), poi c’è da preparare la copertina e la “quarta” di copertina; ma in tempi di pubblicazione digitale sarebbe più esatto definirla sinossi, dato che non appare più sulla quarta di copertina vera e propria (a meno che non abbiate previsto anche una pubblicazione cartacea del vostro scritto, ovvio). Solo dopo questi passaggi allora si può considerare l’opera davvero “terminata”.