Per la serie, dicono che leggere i classici è importante. Concordo. E vale anche per i classici di Fantascienza, ovviamente. Ed è così che ho deciso di recuperare una saga che nel suo ambito si può decisamente definire un classico. Chi mi segue da un po' conosce già la mia passione per la storia alternativa. E qui andiamo proprio su un grande classico di questo sotto-genere, scritto da uno dei suoi maestri indiscussi, Harry Turtledove.
Quindi il tempo che abbiamo su questa terra è limitato, e più ci avviciniamo alla sua fine, più considero attentamente a come utilizzare il tempo che mi rimane; e questo vale anche per le letture. Tutta questa manfrina per dire che il ciclo di Turtledove è... massiccio. Sto leggendo il primo libro, anzi per la verità l'ho quasi terminato e mi piace molto, quindi sicuramente prenderò anche il secondo; ma dovrà continuarmi a piacere per convincermi a leggere tutta la saga. Sono finiti i tempi in cui se iniziavo un libro mi sentivo in obbligo di terminarne la lettura. Cioè cerco comunque di farlo, un po' questo vezzo mi è rimasto. Ma se proprio un libro non mi convince non mi faccio più problemi a metterlo da parte e passare ad altro. Come dicevo poco sopra, il nostro tempo su questa terra è limitato. Life is short, play more, come diceva il celebre spot della Microsoft che lanciò la prima Xbox. Ma torniamo a questa saga di Turtledove. Si tratta in realtà di due cicli collegati. Il primo ciclo è appunto Invasione, ambientato durante la seconda guerra mondiale, ed è composto da quattro libri:
- Invasione anno zero (In the balance, 1994) - Che ho quasi finito di leggere
- Invasione fase seconda (Tilting the balance, 1994)
- Invasione atto terzo (Upsetting the balance, 1996)
- Invasione atto finale (Striking the balance, 1996)
Il secondo ciclo, che si svolge venticinque anni dopo il primo, è Colonizzazione, composto a sua volta da altri quattro libri:
- Colonizzazione fase 1 (Second contact, 1999)
- Colonizzazione fase 2 (Down to Earth, 2000)
- Colonizzazione fase 3 (Aftershocks, 2001)
- Colonizzazione fase 4 (Homeward Bound, 2004)
Considerate che non parliamo di libercoli da cento pagine, ma di volumi ben più corposi e capite bene che andiamo a finire su un totale di diverse migliaia di pagine. Ma nella mia esperienza di lettore ho capito una cosa. Se una storia ti prende ed è scritta bene, le pagine scorrono, e alla fine, dopo aver terminato tutto, magari ne vorresti ancora. Se invece una storia non ti prende, anche leggere venti pagine diventa uno sforzo.
Comunque mi sono già dilungato troppo, quel che volevo dire è che questo libro mi sta prendendo e mi sta anche un po' sorprendendo. Se prendiamo la trama nel suo essenziale e ci riflettiamo sopra, converrete con me che non è facile rendere credibile e interessante il soggetto. Siamo nel 1942, nel pieno della seconda guerra mondiale, e all'improvviso arrivano questi alieni lucertoloidi che nemmeno i mitici Visitors dell'omonima serie... considerate che sono alti mediamente un metro e mezzo, uno e sessanta, quindi nemmeno così imponenti e spaventosi come altri alieni che possiamo immaginarci (certo, sono rettili, e quindi a qualcuno l'idea di vedersi una specie di camaleonte alto un metro e mezzo può fare impressione, in effetti). Questi rettili hanno dalla loro però un'avanzatissima tecnologia, decenni avanti a quella terrestre. Hanno elicotteri, carri armati, armi molto più performanti, hanno computer, missili a ricerca di calore... insomma dal punto di vista tecnologico surclassano senza problemi l'umanità del 1942. La terra è condannata quindi? All'inizio sembrerebbe di sì, ma poi gli umani tirano fuori le loro peculiari capacità, abilità di cui i rettili non sono proprio dotati; in particolare adattabilità e improvvisazione. I Rettili, pur con tutto il loro potere tecnologico, sono una razza lenta, lenta nel pensare e nell'evolversi. E pur avendo conquistato altri mondi nell'universo, non hanno mai trovato un nemico tenace come gli esseri umani. Quindi le cose cominciano a farsi interessanti.
E non dimentichiamo che c'è una guerra mondiale in corso che viene sconvolta dall'arrivo dei rettili. Cosa succede quindi, come cambiano gli equilibri, le alleanze, il decorso della guerra? Gli umani continueranno ad ammazzarsi tra loro o faranno fronte comune contro gli alieni? Sono tutti questi elementi insieme che alla fine compongono questo affresco tanto improbabile quanto affascinante. Turtledove, sullo sfondo di grandi eventi storici, miscela storie di grandi personaggi e personaggi comuni, e noi assistiamo, alternando il punto di vista dei vari protagonisti, allo svolgersi dei fatti. E sapete una cosa? Il tutto è avvincente. E una trama improbabile diventa credibile, si sospende l'incredulità e si vuole proseguire nella lettura.
I maestri della scrittura non sono chiamati maestri per caso.
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