Può un libro piacere tanto da dargli 5 stelle e nel contempo causarti una rabbia di quelle che rischia di schizzarti fuori dalla pelle? Assolutamente sì. La prova è questo libro del compianto Piero Angela. Un libro all'apparenza semplice, di non troppe pagine, che si legge velocemente. Eppure il contenuto è profondo e tocca temi importanti. E provoca sentimenti contrastanti. Sì perché da una parte è sempre un piacere ascoltare un divulgatore come Angela (sì, ho detto proprio "ascoltare", perché dopo un po' che si legge si dimentica di star leggendo un libro, sembra di avercelo davanti in TV che parla, come faceva nelle sue trasmissioni). D'altra parte ogni capitolo è un pugno in faccia, un pugno che colpisce direttamente l'Italia e il suo modo miope di pensare.
E niente, alla fine mi sono beccato pure io questa malattia. È cominciata gradualmente: una rivista qua e là, un podcast lì, un sito di qua… e alla fine ci sono dentro in pieno. Ma è un male dolce, gentile, per il quale è piacevole stare in convalescenza. Un po’ come quando eri piccolo e avevi quella febbre non troppo alta, ma sufficiente a non farti andare a scuola e rimanere a casa a leggere fumetti o guardare la TV.