sabato 19 marzo 2022

Distopia

© Sergey Bobok

Pensavo di aver visto il peggio con l’ISIS. Pensavo di averlo visto nei documentari della seconda guerra mondiale. Mi sbagliavo, evidentemente. Come fai a sederti al tavolo a negoziare? Negoziare? Dialogare? Con chi intanto ti sta bombardando ospedali, edifici residenziali, un teatro adibito a rifugio? Con chi ti uccide donne incinte, bambini, gente in fila per il pane?

Come si fa anche solo a parlare al telefono con questa gente?

Come si fa a sedersi a un tavolo con loro?

Prima smetti di sparare e dopo, forse, si può parlare. Punto. Non cerchi il negoziato, se intanto continui a uccidere innocenti, non dire stronzate. La Russia fa solo finta di negoziare, questa è la verità.

Per quanto si potrà rispondere a queste atrocità con delle “sanzioni”? Per quanto potremo tirarci indietro?

Perché sì, l’alternativa è una guerra mondiale, con atrocità ancora maggiori. E’ solo questo che blocca, per ora, l’allargarsi del conflitto. Ma si può resistere e vedere questi orrori senza cedere alla rabbia? Senza imbracciare un fucile per punire i colpevoli come si deve? Per quanto si può resistere?

Si deve resistere?

Mi rendo conto che sto scrivendo una sfilza di domande, ma io questo ho. Domande, non risposte.

Putin, sì certo. Ma anche i generali, i fedeli di partito, i comandanti militari. Come si può decidere volontariamente di colpire un ospedale? Come si può scegliere scientemente di sparare su un teatro rifugio dove è scritto a chiare lettere “Bambini”? Quale mostro schifoso può dare un ordine del genere?

Sono preoccupato, disgustato, arrabbiato. Sono schifato anche da chi, in qualsiasi modo, adducendo un qualsiasi motivo, giustifichi l’operato russo. Parlando di presunte colpe dell’occidente. La NATO? La NATO non costringe nessun paese a unirsi all'alleanza bombardandolo. Ogni nazione è libera di scegliersi le sue alleanze e il suo modello politico. La verità è che quello che sta succedendo non è giustificabile in alcun modo, per qualsiasi motivo, da nessun punto di vista.

L’unica possibilità è che il mostro sia fatto fuori dall’interno. Oppure da un commando ben addestrato, eventualmente. Anche in missione suicida, se necessario. Perché "le esigenze di molti contano di più di quelle di pochi." (cit.)

Sono troppo sconvolto. Vedo girare sui social vari meme, per carità anche divertenti, azzeccati, ma non riesco a condividerli, non riesco a riderci su, non più di tanto, perché poi mi tornano in mente le immagini delle donne incinte ferite, dei bambini piangenti, del padre che piange sul corpo del figlio morto, coperto da un telo insanguinato. Non ci riesco. Noi condividiamo i nostri meme belli comodi al caldo, dai nostri telefonini, mentre la gente muore. Le donne, i bambini, muoiono.

Ma capisco. Ognuno scaccia l’orrore come può, lo capisco davvero, è umano. Si può resistere all’orrore anche con i meme, con l’umorismo. Altri, come me, preferiscono non postare nulla, o postare altre cose. Per quanto mi riguarda è una cosa troppo grossa da gestire con un messaggio sui social.

Ma io pure devo sfuggire a questo orrore. Allora provo a buttarmi sulla scrittura, dove mi trovo a mio agio. Dove posso cercare di esorcizzare quel che sta succedendo, provare a estraniarmi, a evadere. Ecco, riflettevo allora che nessun racconto, nessun romanzo, credo, può eguagliare l’orrore reale di quel che succede. Nessun “cattivo”, per quanto efferate siano le azioni che l’autore gli fa compiere, può eguagliare in questo momento Putin. Non fosse altro per il fatto che sarebbe pur sempre un “cattivo” inventato, mentre Putin è reale.

Pensate un po’, il pericolo “Russia”. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, eh? All’improvviso quelle trame distopiche da Guerra Fredda, quei romanzi di storia alternativa, che abbiamo letto tanto tempo fa, non sono più così banali, vero? Non sono più trame scontate, trite e ritrite. Storie che sembravano superate tornano improvvisamente attuali, tristemente attuali. I russi disegnati come macchiette, che erano sempre i cattivi della situazione, i guerrafondai… tutta roba che credevamo superata, giusto? E invece… Manoscritti che fino a poco tempo fa qualsiasi editore avrebbe rifiutato e bollato come obsoleti e scontati, improvvisamente tornano degni di attenzione.

E poi, da oggi in poi, quante possibili storie nasceranno nella fantasia degli scrittori, quanto materiale di ispirazione. Materiale terribile, certo. Ma pensate, quanti romanzi di guerra, di spionaggio, thriller. E quanti ancora distopici, quanti di fantastoria, quanti what if ora, eh? Ma anche quanti mainstream, perché no. Quante storie ambientate nella realtà, che è diventata più terribile dei peggiori incubi di Stephen King.

A proposito, sicuramente anche l’horror troverà nuova terribile linfa da quel che sta succedendo; e quanto sarà terrificante una storia che mischia una realtà già spaventosa di suo con quanto partorito dalla fantasia di un autore?

Speriamo che si disinneschi questa escalation spaventosa.

Speriamo che il peggio avvenga solo nei romanzi distopici.

Speriamo di non viverla sul serio, una distopia.

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