martedì 1 dicembre 2020

Qualcosa è andato storto. Eppure...


È un periodo strano. Passo da momenti di esaltazione, ottimismo e allegria ad altri di negatività estrema, pessimismo e tristezza. Da estrema serenità a estremo nervosismo.

Direte che è tutto normale, che succede a tutti.

A me però capita di passare da uno stato all'altro nell'arco di poche ore, più volte all'interno della stessa giornata, magari.

Forse è normale anche questo non so, a quanti di voi capita? Probabilmente è "normale" per gli standard di vita odierna, dove tutto è accelerato, in qualsiasi campo, scientifico o umano.

Voglio dire, persino i cartoni animati moderni sono frenetici, ne avete mai visto uno? Dialoghi e scene appiccicate uno all'altro, nessuna scena di riflessione, di raccordo... tutto di fretta. Bello, coloratissimo, effetti speciali in quantità sì, tutto figo, ma il contenuto dove sta? Boh, sto invecchiando?

Recentemente sono morti Sean Connery e Gigi Proietti. Due miti, due personaggi esponenti di un'epoca che non tornerà più. Un certo modo di recitare, di essere divi sì, ma con eleganza, con compostezza. Una comicità "pulita", non volgare, nel caso di Proietti.

Vaffanculo modernità, ora te l'ho detto. Voglio dei tempi lunghi, delle riprese che siano un film e non un videoclip musicale, voglio dei comici che sappiano intrattenermi per un'ora, non per cinque cazzo di minuti da show di merda.

Voglio uscire e farmi una passeggiata di un'ora e poi incontrarmi al bar con un amico e parlare di film politica e cazzate per un'altra ora almeno.

Voglio spendere mezza giornata su un videogioco dove ci siano interi mondi da esplorare e senza un conto alla rovescia. Ma più che altro vorrei averla mezza giornata da spendere in videogiochi.

E un'altra mezza a leggere. E un'altra mezza a scrivere. E un'altra mezza a guardare bei film.

(Siamo già a 48 ore lo so...)

Ma io dico possibile che nel 2020 abbiamo lavastoviglie, lavatrici, robot che puliscono i pavimenti, abbiamo strumenti super tecnologici che ci fanno fare tutto all'istante, messaggi, videochiamate, acquisti di qualsiasi merce... e non abbiamo mai tempo? E siamo sempre di fretta? E sempre stressati? Ma no dai cazzo, c'è qualcosa che non va, qualcosa è andato storto.

Eppure.

Eppure poi arrivano certi momenti magici che ti rimettono in pace col mondo. Quei momenti in cui i tuoi figli ridono e ballano e giocano, inconsapevoli di un mondo brutto e complicato. Un mondo che ai loro occhi invece è meraviglioso e colorato e ricco di scoperte, un mondo di cui stupirsi di ogni cosa e pieno di cose belle, perché hanno la capacità di non vedere le cose brutte o di dimenticarsene presto. Di divertirsi a scuola anche se devono portare la mascherina tutto il giorno.

E capita pure che trovi delle foto di qualche anno fa, un figlio in meno e il "grande" che era ancora piccolo, e realizzi che il tempo passa davvero, non è uno scherzo, vedi la magia della crescita e ti chiedi come sia possibile, come hai fatto a superare certi momenti, eppure l'hai fatto e ora sei qui, nonostante tutto più ricco di prima. Forse è solo che devi iniziare a cedere il passo, il mondo non è più tuo, come quando eri piccolo te. Il mondo è dei tuoi figli, e degli altri che cresceranno insieme a loro. E questo crescere un po' ti piace e un po' ti fa paura. Cerchi l'immortalità ovviamente, come fanno tutti. Quella vera, non quella falsa delle religioni. La cerchi nella scrittura, magari.

Ma l'immortalità è lì davanti a te, che cresce.

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