giovedì 24 novembre 2022

Giovani e vecchi (dentro)


È ora di scrivere qualcosa su questo luogo sperduto nella rete. Ultime notizie? Allora, ho compiuto cinquant'anni (CINQUANTA CAZZAROLA!), i bimbi sono cresciuti un altro pochino e il mondo continua nel suo folle girare, donando spettacoli di meraviglia e orrore.

Come va la scrittura? Procede, a rilento ma procede. Oh posso sempre dire che pure George Martin va a rilento eh, l’ultimo libro delle sue Cronache è del 2011. Be’ certo, io ancora non ho nemmeno dato il via a una saga di successo planetario letterario e televisivo, ma state a guardare il capello? Sono a cinquanta mica a ottanta no? Ecco, allora ho trovato un pretesto per un argomento di cui parlare, che mi solletica la mente già da un po’. La vecchitudine.

Allora, io non è che sia proprio un animale sociale di quelli che conoscono millemila persone, ma mi guardo in giro passeggiando per il mondo e sui social, rilevando le attitudini di quello specifico sottoinsieme di persone che hanno suppergiù la mia stessa età. E l’impressione che ho è questa: o sono strano io, oppure là fuori è pieno di gente che a cinquant’anni è già vecchia. Sebbene a quindici anni pensassi che i cinquantenni fossero estremamente vecchi, ora che ho raggiunto questa veneranda età (ah ah!) conosco la verità, cioè che non è per niente così. Quindi l’età vera è quella che uno si sente? Sì, una cosa del genere. In ogni caso ho capito quando è che si invecchia davvero.

Succede quando “la musica è tutta merda, questi (nuovo gruppo a caso) non hanno inventato niente, i (vecchio gruppo a caso) erano molto meglio”, quando “i giovani di oggi non sanno fare un cazzo, pensano solo ai giochi/telefonini/tv”, “ai miei tempi ci accontentavamo di poco”, “guarda quello come si veste”, “ma tu sei fuori dalla realtà, pensa alle cose serie”, “in tv/al cinema/da leggere non c’è niente di bello, oggi fa tutto schifo”, “eh il cibo di oggi che merda, ma i sapori di una volta”… e così via. Ci siamo capiti no?

Personalmente riesco ancora a trovare musica, film e libri che mi entusiasmano, cibo decente e ad aver voglia di fare qualcosa, senza chiudermi nel mondo dei ricordi. Non sempre, almeno.

Poi che dire, è ovvio, a volte è vero: non tutto quello che gira oggi è apprezzabile, c’è anche merda impresentabile, in giro trovi giovani coglioni e tutto quel che volete. Ma non è sempre stato così? Ai tempi nostri era tutto perfetto e impeccabile? I giovani erano tutti tosti e gagliardi? Ovviamente no. E, altrettanto ovviamente, anche oggi esiste roba degna di esistere, giuro eh, cercate in giro che c’è. Se non riuscite a mantenere giovane il corpo, almeno fatelo con la mente: amate, rispettate ed elogiate i vostri miti di gioventù… ma guardate anche al presente. Potreste rimanere sorpresi, sapete?

Un esempio? Questi Maneskin, ma che male vi hanno fatto? Cantano in italiano, in inglese, alternano canzoni melodiche al rock, Damiano ha una voce che beato lui, i testi sono tutt’altro che disprezzabili. Che problema avete co ‘sti ragazzi? Per come si vestono? Allora davvero state indietro di cento anni… Ma ben vengano e sticazzi di come si vestono, la musica va soprattutto ascoltata, lo sapevate? Sapevatelo! Un po’ d’aria nuova per la musica italiana e dai, ma che davvero volete ancora Gigi D’Alessio e Laura Pausini?

Ah, altra cosa cui prestare attenzione, perché indice di precoce senilità: avete una vita tutto lavoro, casa e famiglia? Male. Trovatevi un hobby, una passione, qualcosa, porca miseria; perché se non ce l’avete i casi sono due. O il vostro lavoro è già la vostra passione (caso mooolto raro) e allora vi invidio sinceramente… oppure siete più che vecchi: siete già morti e non ve ne siete accorti. L’importanza del giocare, della fantasia, dello svago, è fondamentale per la sanità mentale, e chi non lo capisce vuol dire che non ha capito nulla della natura umana. È gente grigia e triste, che pensa solo alle “cose serie”.

Vi lascio con le parole di un tizio che di svago se ne intendeva. E forse non è un caso che ha vissuto quasi cento anni…

“Mi sentivo in imbarazzo perché ero solo uno scrittore di fumetti, mentre altre persone costruivano ponti o intraprendevano carriere mediche. E poi ho cominciato a capire: l'intrattenimento è una delle cose più importanti nella vita delle persone. Senza di esso, potrebbero andare fuori di testa. Penso che, se sei in grado di intrattenere, stai facendo una cosa buona.” – Stan Lee (1922 – 2018)

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