venerdì 26 giugno 2015

La madre dei mostri

La madre dei mostri è la mente degli scrittori. È sempre in subbuglio, sforna in continuazione idee, immagini, situazioni, frasi o addirittura semplici parole e comincia a ricamarci su, e ti viene la voglia irrefrenabile di scrivere.

Gli scrittori sono pieni di idee. Letteralmente. Hanno la testa che scoppia, invasa dall'immaginazione. Sì ma perché "mostri"? Stephen King, ricordando quando era giovane, dice che riguardo la scrittura dei romanzi si sentiva imprigionato, legato alla storia a cui lavorava come in un matrimonio. Ti sposi una donna e devi rimanere sempre con lei, non puoi andare appresso alle altre. E lui si sentiva frustrato perché era costretto a lavorare solo su quella storia, mentre la sua mente sfornava centinaia di idee ogni giorno, a cui però non poteva dare retta.


Le idee sono mostri, perché ti inseguono la notte, non ti fanno dormire, ti assillano sul lavoro, ti distraggono dal rapporto con tua moglie (il tuo romanzo attuale) e devi trovare il modo di difenderti, a volte con spada e scudo. Mi sto dedicando con tutte le energie a una storia. Una storia di assassini, vendette e tortura. Ma nel contempo la mente mi assilla con spunti per storie completamente diverse. E cerco di ignorarle, ma a volte non ci riesco, e comincio a prendere appunti, note, bozze, mentre faticosamente provo a mantenere il rapporto con la "moglie".

Quindi quello che succede a me, come a ogni scrittore, è che ti ritrovi diversi progetti in cantiere, in vari stadi di avanzamento, che passano da due righe scritte su un post-it a una pagina di appunti, fino a diversi capitoli di un romanzo in bozza. E sicuramente molte di queste cose si riveleranno solo perdite di tempo, perché c'è una cosa da dire. Quella storia che magari ti sembrava l'idea del secolo, che ti è venuta alle tre di notte, forse, una volta messa per iscritto si rivela una bufala colossale. Le storie sono così, solo quando cominci a lavorarci seriamente si capisce se sono buone o no.

Ecco, tanto per darvi un'idea di quel che significhi scrivere. Perché tanti pensano che scrivere significhi "farsi venire le idee". La tipica domanda che si pone a uno scrittore è "dove prendi le tue idee?". Insomma ragazzi, diciamoci la verità, le idee vengono a tutti. Il problema, quello che vi fa definire scrittori, è prendere quelle quattro righe e trasformarle davvero in storie. Metterle su carta e pubblicarle. Ecco, questo è scrivere. Le idee sono solo la punta dell'iceberg, poi bisogna mettersi giù e lavorare duro.

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