giovedì 10 settembre 2015

La voglia irrefrenabile

Ok. Ora che vi ho attirato con un titolo un po' pruriginoso (per non parlare dell'immagine...) chiariamo che la voglia di cui parlo non è quella. Si tratta invece del desiderio ossessionante che ti prende di scrivere. Sì, perché quando scrivi è questo quello che senti spesso, in certi momenti della giornata. Chi scrive ha un bisogno fisico di scrivere, a un certo punto. Qualcosa che se non accontenti cominci a scalpitare, diventi nervoso, dormi male e vieni assalito dai sensi di colpa.

Un fastidioso grillo ti sussurra continuamente all'orecchio "Non stai impegnandoti abbastanza, lascia perdere le cose futili e scrivi, maledizione!". A volte (diciamo spesso) questo crea problemi nei rapporti sociali, che siano mogli o amici. Per chi scrive molte cose sono futili rispetto allo scrivere, cose che magari sono fondamentali per altre persone, tipo vedere la partita della Nazionale o incontrarsi per andare a mangiare una pizza.

Se date un'occhiata alla data di questo post, noterete che è un bel po' che manco dal blog. Già io non son uno di quelli che posta qualcosa tutti i giorni, ma in questo periodo in particolare sono stato lontano, anche fisicamente, per le vacanze. Ecco, avrei voluto riuscire a produrre qualcosa anche durante le ferie, ma proprio non è stato possibile. Quindi il grillo mi ha tormentato, continuamente, a voce sempre più alta, finché non era più un grillo, ma un mastino infernale che sbavava e ringhiava, promettendo che mi avrebbe sbranato se non fossi tornato a scrivere al più presto. E io inutilmente a spiegargli che ero in ferie, che mi stavo ricaricando, che avevo da fare con la famiglia, e così via. Ma lui non sente ragioni. La scrittura non ammette parentesi, è una passione che deve essere nutrita, nei giorni normali come nei giorni di festa.

Ecco, ho voluto condividere con voi questa sensazione. Magari c'è qualcuno tra voi che si sente allo stesso modo, quando non riesce a dedicare un po' di tempo alla sua passione. Che può essere la scrittura, la pittura o la musica, fate voi. Però sappiate che se vi sentite come me, allora vuol dire che avete qualcosa dentro che ha bisogno di uscire, di essere espresso. Se mai vi sentite così vuol dire che avete un fuoco artistico che arde nel vostro profondo. Lasciatelo uscire, non frenatevi. Potete rinunciare alla partita o a una serata in pizzeria. Se volete davvero combinare qualcosa con la vostra arte, a volte dovrete farlo. Non sempre, non c'è bisogno di diventare dei reclusi, o artisti "maledetti" asociali e pazzoidi. Ma ogni tanto dovrete stare da soli con voi stessi e mettervi giù a scrivere o comporre o disegnare. Ma tanto non sarà un obbligo; sarà un'esigenza, un bisogno, una voglia irrefrenabile.

Ho scritto questo post anche per placare un poco il grillo/mastino. Scrivere sul blog non è quello che vuole il mastino, lui parla della scrittura delle storie che sto portando avanti. Ma anche queste poche righe sono servite a distrarlo un attimo, un piccolo bocconcino per farlo girare dall'altra parte. Ma ora mi tocca mettermi giù sulla tastiera e lavorare seriamente. Alla prossima.

Nessun commento:

Posta un commento